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I nostri esperimenti di laboratorio

di Gabriele La Russa e Aurora Magro, I B, SSIG

Esperienza molto interessante e anche divertente, per 25 alunni, in rappresentanza della nostra Scuola secondaria di primo grado. Accompagnati dai docenti di Matematica e Scienze, Gaetano La Bella ed Elisabetta Coco, abbiamo aderito all’invito di I.E.ME.S.T, l’Istituto euro-mediterraneo di scienza e tecnologia, un prestigioso Ente di ricerca.
Quando siamo arrivati presso la sede di Palermo, assieme agli studenti di un’altra scuola che ha partecipato con noi, la "Scinà Costa", siamo stati accolti con un dono gradito, una maglietta con il logo di CUBATI, partner di un importante progetto. Il presidente di I.E.ME.S.T., Bartolomeo Sammartino, ci ha spiegato le attività e gli obiettivi che puntano a dare un contributo concreto per uno sviluppo ecosostenibile: salvaguardare il pianeta, rendendo l’edilizia, uno dei campi in cui opera l’Istituto, più rispettosa dell’ambiente, con minore impatto possibile, utilizzando materie prime riciclate e che si possano rigenerare in natura. Alcuni tecnici del laboratorio ci hanno illustrato le nuove frontiere del design e dell’industria e ci hanno parlato anche di una collaborazione in corso con la Tunisia.
Il momento più coinvolgente è stato quando ci hanno fatto entrare in un laboratorio dove ci sono attrezzature di misurazione di umidità, temperatura, microscopi e vari materiali (legni, vernici in polvere, terreni argillosi e gesso), su cui abbiamo testato le proprietà. Per esempio, tra un terreno fatto di argilla e scorza di arancia e uno di gesso e pezzi di palma, quale dei due assorbe di più l’acqua? Il primo. Abbiamo osservato, inoltre, un particolare fluido: se mescolato è morbido, ma se colpito da un pugno, si indurisce grazie al compattamento delle particelle che le rende più resistenti. Il fluido si ottiene semplicemente mescolando acqua e amido di mais.

Dopo aver finito i test, siamo andati in un edificio adiacente per un’altra attività. Munendoci di camice e occhiali da laboratorio, abbiamo sperimentato la parte pratica, che prevedeva la costruzione di una piastrella. Il procedimento da noi adottato è stato il seguente: inizialmente abbiamo preso un bicchierino da caffè che è stato usato come misurino; uno un po’ più grande che abbiamo utilizzato come recipiente, e un cucchiaio per mescolare. Poi abbiamo tagliato a piccoli pezzetti, con delle forbici, alcune foglie di palma nana essiccata. Tritato il tutto e setacciato la polvere ottenuta, che ci è servita per la realizzazione della piastrella.
A questo punto, abbiamo preso un bicchierino di gesso in polvere e uno di polvere di palma nana, li abbiamo messi nel bicchiere grande mescolandoli e, aggiungendo dell’acqua, abbiamo ottenuto un impasto di consistenza viscosa, che abbiamo versato e spalmato sul retro di una piastrella, aiutandoci con una spatola. Indurito l’impasto, piastrella pronta per essere usata, magari pure personalizzata mettendo una targhetta o colorandola. Esperimento ben riuscito.
La pausa pranzo è stata rigorosamente all’insegna della tradizione, nel giorno della festa di Santa Lucia.

Ma un’altra esperienza ci attendeva. Infatti ci siamo diretti verso l’Università degli Studi di Palermo, presso la Facoltà di Architettura, per osservare la tecnoteca Cubati. Essa contiene numerosi schemi di creazioni di scale, mura e abitazioni, utilizzati dagli antichi greci, i quali rappresentano un patrimonio prezioso perché sono all’origine di tutti gli schemi di moderna progettazione.
Inoltre, abbiamo ammirato anche resti di antichi vasi, modellini di templi della Magna Grecia, della Mole Antonelliana di Torino e di altri monumenti. Infine, c’è stato consegnato un attestato di partecipazione e la giornata si è conclusa con un altro piacevole rinfresco.



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